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Sicani Villages, quando l’extralberghiero fa rete con il territorio

29 borghi siciliani hanno dato vita al progetto Sicani Villages, un piano di valorizzazione del patrimonio rurale extralberghiero che si concentra sulla promozione del turismo sostenibile nelle Terre Sicane, dando risalto al patrimonio culturale, artistico, artigianale e agroalimentare della regione. L’obiettivo principale è creare una rete di cooperazione tra microimprese, associazioni e operatori del settore turistico per sviluppare un’offerta turistica di qualità basata su esperienze relazionali. Il progetto mira a promuovere la regione sia a livello locale che internazionale, stimolando le aziende a creare sinergie e interazioni intersettoriali. Il progetto è finanziato dal GAL Sicani e fa parte del PSR Sicilia 2014-2022, con l’obiettivo di connettere strutture di ospitalità diffusa in area rurale.

Presentato al TTG 2023, grazie a “Pure Sicily”, partner capofila del progetto e azienda di servizi turistici, “Live Sicani” e “Val di Kam”, punti di connessione tra il viaggiatore e le piccole realtà dell’entroterra siciliano, si potrà accedere a tantissime di queste esperienze, provando in prima persona lo stile di vita sicano. I “Sicani” sono una delle prime popolazioni che, in arrivo dalla penisola iberica, si insediarono in Sicilia circa 4.000 anni fa. Dal popolo prese il nome il territorio, vario nella morfologia, con rilievi che raggiungono quasi i 1000 metri di altitudine, ma che si presta a coltivazioni e allevamenti. Tantissime quindi le aree naturalistiche da visitare, ma costellato anche di castelli e musei che racchiudono la storia e l’artigianato locali. I piccoli borghi sono sospesi nel tempo, ricchi di tradizioni storiche, legati ad antichi riti folcloristici e popolati da persone genuine, proprio come i prodotti che realizzano e che crescono in quelle terre.

Un itinerario da vivere in un fine settimana alla scoperta del territorio sicano parte dall’arrivo all’aeroporto di Palermo per poi addentrarsi tra le colline dell’entroterra siciliano. Si arriva così alla Valle del Platani, che prende il nome dal fiume che la attraversa, per vedere da vicino le tante coltivazioni di alcuni tra i prodotti più simbolici della Sicilia: i pistacchi e le mandorle. Quello che però renderà speciale la visita sarà fermarsi con le persone che preservano i segreti della terra per conoscere le produzioni e, se nella stagione giusta, gustare il sapore unico del pistacchio o delle arance appena raccolte.

L’immersione nei sapori sicani continua con la ricca produzione casearia locale di ricotta, formaggi di pecora, capra e mucca. Siamo a San Biagio Platani, in un caseificio gestito con passione e amore dai fratelli Vinti, i quali vantano l’allevamento di una varietà di capra unica nel suo genere, tipica dell’agrigentino, che prende infatti il nome di “girgentana”. Scopriamo che è utilizzata per la produzione di un latte molto digeribile, leggero e per nulla allergenico, ed è caratterizzata da una peculiare forma delle corna, attorcigliate a forma di spirale.

È arrivata l’ora del pranzo e in questo viaggio ogni pasto sarà un’avventura nella tradizione culinaria locale. Si possono definire workshop enogastronomici, ma “cucinare in famiglia” è forse il termine che esprime meglio l’esperienza. Il famoso “pane cunzato” lo si andrà a cuocere direttamente in un forno locale, per poi assaporarlo condito direttamente sul posto: “Terra Dunci” è infatti molto più di un semplice panificio, è un progetto di vita che ha riportato Rosario Pendolino nuovamente a scommettere nell’entroterra dopo un periodo da expat a Londra. Ad Aragona, a pochi chilometri da Agrigento, è così riuscito a fare dell’azienda agricola di famiglia una realtà capace di produrre in modo biologico le farine di alta qualità, grani antichi siciliani come il Perciasacchi e il Tumminia, con cui si fanno prodotti da forno fuori dal comune, utilizzando il lievito madre o fermentazioni di frutta raccolta sul posto.

L’esperienza si può replicare anche a Sant’Angelo Muxaro, altro piccolo borgo sicano, tra vicoli e viuzze, e aiutare la zia Maria ad allestire una ricca tavola nella sua pittoresca via, per poi la sera apprendere i segreti della cucina siciliana direttamente dagli chef locali. L’itinerario include una visita nei luoghi dell’artigianato sicano, con tappe a Burgio per ammirare le affascinanti e iconiche ceramiche gialle e verdi o a Santo Stefano Quisquina, nel laboratorio Fiori d’Arancio dove due innovatrici, minuziose imprenditrici e artigiane, conservano la tradizione del pizzo chiacchierino, una particolare tecnica di ricamo, risalente all’epoca vittoriana, che abbelliva e rendeva eleganti le tenute dei reali. Insieme a loro daremo vita ai charm e preziose creazioni. Da non perdere il trekking nei sentieri tra le panoramiche colline dei Borghi. Ci si potrà immergere totalmente nella natura e respirare l’aria della campagna siciliana più autentica, e al tramonto, visitare un luogo davvero magico: il Teatro Andromeda. Sempre nel territorio della Quisquina, un antico terreno dedicato alla pastorizia si trasforma, a opera di un artista-pastore lungimirante e appassionato, in una vera e propria opera d’arte a cielo aperto, che si fonde perfettamente con il paesaggio circostante.

A poca distanza dal suggestivo Teatro si trovano i Borghi di Castronovo di Sicilia, paese dalle origini antichissime, testimoniate da ritrovamenti archeologici che risalirebbero addirittura all’epoca preistorica, e Palazzo Adriano, set naturale del film Oscar Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Gli amanti del grande cinema potranno vivere un altro movie tour visitando il borgo natale del regista Frank Capra, Bisacquino. Partendo poi da Prizzi, uno dei borghi più alti di Sicilia, caratterizzato da strette viuzze, cortili e ripide scalinate, l’esperienza con Sikani Horse Trek regala indimenticabili passeggiate a cavallo. Si può scegliere di attraversare tutta la valle de Sosio, fiume il cui corso, attraversando la parte montana dei Sicani, sfocia nella costa agrigentina: lì, poco prima di diventare Mediterraneo, prende il nome di Verdura, dalla contrada che attraversa. Ci si muove in direzione Chiusa Sclafani, nota per le architetture religiose con stucchi decorativi di scuola serpottiana e per il suo complesso monumentale della Badia, e ancora verso Giuliana, alla scoperta del suo Castello Federiciano e delle sue storie: uno dei personaggi maggiormente legati alla fortezza è Eleonora d’Aragona morta proprio a Giuliana nel 1405. Una leggenda narra che il suo spettro si aggiri ancora nel Castello, facendo la guardia a un tesoro nascosto.

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Un viaggio in questa terra non può escludere la visita alla costa Sicana, tra le più belle della Sicilia. L’escursione alla Scala dei Turchi, un’imponente scogliera di marna bianca che si affaccia sul mare cristallino della costa agrigentina, è d’obbligo. La stessa emozione si potrà vivere passeggiando a Capo Bianco, Punta Bianca o passeggiando sulla chilometrica spiaggia della Riserva Naturale Orientata Torre Salsa. Tante risorse naturali, che avevano bisogno di essere messe in rete e valorizzate con servizi adeguati.

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Redazione Extralberghiero.it

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