Affitti Brevi Property management

Estay mappa le zone della Sardegna con maggiore rendita per gli affitti brevi

Estay, società di gestione degli affitti delle case vacanza in Sardegna nata a giugno 2018 dall’idea di 5 ragazzi sardi, vuole dare il proprio contributo al rilancio dell’isola puntando a rendere il turismo delle seconde case più organizzato, sostenibile e attrattivo.

In Sardegna le seconde case sono circa 300.000, e queste potrebbero generare un fatturato fino a 6 miliardi di euro. La resa della proprietà, messa in affitto, varia a seconda della tipologia di immobile e dalla zona in cui si trova. Secondo le stime di Estay, ad esempio, nel periodo turistico un immobile a Cagliari può generare un utile netto del 20 – 30% maggiore rispetto agli affitti tradizionali.

Investimenti immobiliari: tipologia di casa e in quali località

In base alle osservazioni e alle analisi di Estay, non solo la zona incide sulla rendita di un immobile ma anche la tipologia. Nei centri urbani, ad esempio a Cagliari – dove il mercato immobiliare negli ultimi anni è in continua crescita – garantiscono un buon guadagno appartamenti piccoli, come bilocali e trilocali.
Per quanto riguarda le zone di mare, invece, le località a maggior potenziale di rendita sono Villasimius e Costa Rei, ma il mercato si sta muovendo anche molto nelle zone di Chia e Santa Margherita di Pula. In queste zone la villa con piscina, vicina al mare, può generare utili molto alti in una stagione relativamente ridotta di 4 – 5 mesi estivi.
Una località ancora non troppo battuta dal turismo di massa ma con ampie potenzialità di sviluppo grazie alle sue spiagge molto ampie e alla natura incontaminata che le circonda è Torre dei Corsari, nella zona di Arbus. “Qui si possono ancora fare buoni affari e comprare a condizioni favorevoli. Tra l’altro c’è un piano di sviluppo turistico di questa zona molto interessante per cui sono convinto che tra qualche anno gli investimenti fatti in questa zona diventeranno piuttosto redditizi” – racconta Michelangelo Soru, Co-Founder di Estay.
Un’altra zona molto interessante in termini d’investimento è il Sulcis-Iglesiente dove infatti Estay ha aperto una sede in vista della stagione turistica 2021. “Abbiamo deciso di essere presenti nel Sulcis-Iglesiente perchè è una zona ad altissima densità di seconde case. In questi primi anni di attività abbiamo ricevuto numerose richieste di gestione quindi, con l’avvio del progetto Local Manager1, abbiamo ufficialmente deciso di posizionare una bandierina Estay. – racconta Enrico Bertini, Co-founder di Estay – Questa zona, pur non essendo molto battuta, è una di quelle dove gli investimenti immobiliari possono generare ROI molto alti grazie ad una corretta gestione”.

Pandemia, una difficoltà che ha offerto opportunità per il settore

Dal punto di vista del mercato immobiliare e gestione affitti in Sardegna, la pandemia ha smosso le acque in questo settore. Sull’isola, infatti, sta scomparendo la modalità di locazione che prima andava per la maggiore ovvero il “vuoto per pieno” (contratto di locazione con successiva sublocazione), in quanto l’anno scorso a causa del calo di richieste, gli intermediari che avevano in gestione gli immobili per lunghi periodi non sono stati in grado di versare ai proprietari il corrispettivo concordato. “Questo ha portato a rivedere totalmente le logiche di gestione di immobili e a preferire il property management, più innovativo e flessibile e sul quale non ci si può più improvvisare perché per poter commercializzare bene un immobile con questo modello è necessario essere strutturati e organizzati” – spiegano i founder – “La scoppio della pandemia del 2020 ci ha inevitabilmente fatto rallentare, ma ci ha anche dato l’opportunità di ripensare al nostro modello, strutturandoci meglio e focalizzandoci su obiettivi di medio lungo termine per generare valore sia a chi decide di investire sull’isola sia al territorio stesso. La pandemia ha fatto riscoprire zone meravigliose del nostro territorio, spesso dimenticate o poco frequentate, e anche noi, con Estay, vogliamo contribuire a valorizzarle. Il modello Estay, infatti, garantendo diversi servizi tipici delle strutture alberghiere (pulizie; assistenza del cliente; cambio biancheria..) potrebbe dare una spinta alla creazione di nuove attività con il conseguente incremento di impiego locale”.

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Redazione Extralberghiero.it

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