Gestire le scelte legate alla luce negli spazi domestici vuol dire, oggi come oggi, andare ben oltre alla scelta di pezzi esteticamente gradevoli. La luce arreda, esattamente come qualsiasi elemento o complemento e, per questo, è necessario fare attenzione a diversi altri dettagli oltre alla semplice, se così si può dire, bellezza estetica (per partire con il piede giusto, prendi ispirazione dal catalogo di Vivida International, brand che si è distinto, in pochi anni, per il mix perfetto tra qualità e innovazione).
Un aspetto di massima importanza riguarda la scelta della giusta tonalità: si tratta di un aspetto che ha un impatto forte sia sull’umore della singola persona, sia sull’atmosfera degli spazi.
Luce calda vs luce fredda: quale è meglio scegliere?
La scelta tra luce calda e luce fredda è uno degli step fondamentali per creare un’illuminazione con un impatto positivo in casa.
Premessa doverosa: dato che, come già detto, la luce può essere considerata a tutti gli effetti un’alleata dell’arredamento, il gusto personale rappresenta sempre un punto di riferimento inossidabile.
Questo non toglie nulla all’esistenza di alcune linee guida generali che possono essere prese come riferimento base.
La prima prevede il fatto di installare, in tutti i principali spazi della casa, delle luci calde con una temperatura attorno ai 3000 K. Si tratta del primo passo necessario per creare un’atmosfera dominata da un’illuminazione uniforme.
A cosa serve arrivare a questo primo risultato? A un obiettivo molto semplice: evitare che passare da una stanza all’altra restituisca una sensazione fastidiosa (i vari spazi della casa hanno tutti un ruolo diverso ma, come poco fa accennato, è comunque necessaria una base all’insegna dell’armonia).
Le luci calde presentano diversi vantaggi. Oltre a quello appena descritto, è importante chiamare in causa la loro capacità di esaltare la texture di materiali che rendono speciali ambienti come il salotto. Uno su tutti? Il legno del parquet.
Alle luci calde è possibile associare delle fonti di illuminazione fredde. Queste ultime hanno il loro perché in contesti dove è centrale l’esigenza di concentrarsi.
Ciò accade, giusto per citare due esempi, in un’eventuale area relax con angolo lettura o nella zona dedicata allo smartworking.
Con una temperatura che si aggira attorno ai 4000 K, le luci fredde sono perfette per l’illuminazione d’accento, essenziale per valorizzare dettagli come opere d’arte o, in generale, angoli di particolare pregio estetico.
Come gestire l’intensità
Per quanto riguarda, invece, l’aspetto dell’intensità, anch’esso fondamentale per rendere piacevoli gli spazi domestici, ricordiamo che la regola generale prevede un range attorno ai 30 watt al metro quadro, che scendono a 15 in zone di passaggio come ingressi, corridoi e disimpegni.
L’impatto dell’illuminazione sull’umore
La scelta delle giuste tonalità per l’illuminazione domestica è un passaggio prezioso non solo per rendere gli ambienti fruibili in maniera piacevole e sicura, ma anche per apprezzare un impatto trasformativo profondo sull’umore.
Di esempi se ne potrebbero fare tantissimi!
Per chiamarne in causa uno fra i più importanti, ti invitiamo a immaginare una fonte di illuminazione che irradia una meravigliosa luce calda, con la luce che arriva dal basso.
In questi casi, la luce è alleata speciale per la creazione di un’atmosfera che parla di accoglienza, calore, casa intesa come luogo dove si può sempre tornare e dove si è consapevoli di trovare protezione a prescindere da tutto.
Con la luce fredda, invece, si possono favorire momenti all’insegna dell’entusiasmo e della prontezza mentale (soprattutto se la fonte di illuminazione arriva dall’alto).
Come hai visto, anche il posizionamento delle fonti conta molto.
Lo dimostra anche la possibilità di regalare un’atmosfera ancora più conviviale posizionando lampade a sospensione con luce calda su un tavolo da pranzo (attenzione: tra la lampadina e il piano non dovrebbero esserci meno di 60-70 cm).

